Questa scultura rappresenta il Buddha nella sua iconografia più conosciuta e diffusa, ovvero il “Buddha panciuto” o “Buddha felice”.
L’ottima qualità della pietra e l’accurata politura esaltano l’arte dello scultore che ha saputo armonizzare le forme seppur prosperose del Buddha, raffigurato nella posizione seduta con una gamba piegata sotto l’altra, il volto aperto in un grande sorriso, il sacco nella mano sinistra e nella destra lo nian-zu, il rosario buddhista fatto con grani di legno o di semi, variamente decorati.
Di notevole impatto emotivo le morbide pieghe del collo, delle larghe orecchie e del mantello che gli cinge la schiena scoprendone le spalle.
Il Buddha panciuto e ridente è la rappresentazione più diffusa di Buddha Maitreya, che con la dinastia Sung (960-1280 d.C.) divenne una delle divinità più popolari dell’Estremo Oriente.
Simboleggia l’innocente gaiezza, ma il suo culto fu sanguinariamente represso nelle epoche precedenti.
La charoite è un silicato di origine metamorfica che si trova nell’area del fiume Chàr, in Siberia, ed è considerata una pietra magica, utilizzata dagli sciamani siberiani.
Il colore di diverse tonalità di viola, con inclusioni nere (cristalli di aegirina) e trasparenze madreperlacee (quarzo e tinaksite) giustificano questo sentore di fascino e magia.
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